Dal 6 al 9 aprile 2025 Verona si trasforma nel cuore pulsante del mondo del vino con Vinitaly, la più importante manifestazione internazionale dedicata al settore enologico.
Un evento che ogni anno richiama produttori, professionisti e appassionati da tutto il mondo, offrendo un palcoscenico d’eccezione per le migliori etichette e le ultime tendenze di mercato.
Quest’anno Andrea Moscariello, sommelier e wine specialist, già reduce dal recente evento enologico Prowein di Dusseldorf, parteciperà alla fiera in veste di brand ambassador Italia per Freschi & Bufano Wine Merchants Co. e per una realtà che gioca in casa ma che si sta facendo apprezzare in tutto il panorama enogastronomico internazionale, l’azienda Piccoli Vini della Valpolicella.
Appuntamento, quindi, al Padiglione 8 – Stand H5 di Vinitaly per scoprire selezioni esclusive Made in Italy a cura di Freschi&Bufano e ascoltare le storie che ciascuna bottiglia racchiude, con la possibilità di interagire direttamente con Ugo Freschi, Sabatino Bufano, Veronica Tommasini e Alice Tommasini.
Vinitaly a Verona

Vinitaly a Verona è molto più di una fiera, è un luogo di incontro, di confronto e di crescita dove tradizione e innovazione si fondono in un’unica grande esperienza.
Masterclass, degustazioni guidate, convegni e networking rendono questa occasione imperdibile per chi vive il vino con passione e professionalità.
L’industria del vino sta vivendo una fase di grande trasformazione con trend che riflettono le nuove esigenze dei consumatori e l’evoluzione della domanda a livello globale.
Tendenze emerse anche al Prowein 2025 secondo Moscariello
È l’occasione per scoprire nuove tendenze, stringere collaborazioni e capire come il mercato sta evolvendosi a livello internazionale, orientato verso la sostenibilità, la ricerca di qualità e l’innovazione.
Risulta interessante osservare come i diversi mercati stiano rispondendo alle sfide attuali: dai cambiamenti climatici, che influenzano direttamente la viticoltura, alla crescente attenzione dei consumatori per vini con una forte impronta territoriale e produttori con valori ben definiti.
- Sostenibilità e produzione etica – La sensibilità ambientale continua a guidare il mercato con un incremento di vini biologici, biodinamici e sostenibili. I consumatori sono sempre più attenti all’impatto della filiera produttiva, premiando aziende che adottano pratiche virtuose.
- Bollicine e Rosé protagonisti – Il mercato delle bollicine non conosce rallentamenti, con un’attenzione crescente ai metodi classici e ai terroir emergenti. Anche il rosé conferma il suo ruolo da protagonista, con interpretazioni sempre più sofisticate e gastronomiche.
- Vitigni autoctoni e unicità territoriale – L’interesse per i vitigni meno conosciuti e le espressioni autentiche dei territori è in forte crescita, con una ricerca costante di vini che raccontano una storia e hanno una forte identità.
- Premiumization e investimenti nel vino – Il segmento dei fine wines continua a crescere, con un interesse crescente da parte di collezionisti e investitori. La qualità e l’esclusività sono sempre più premiate rispetto al semplice volume di produzione.
- Digitalizzazione e nuovi mercati – Le vendite online e il ruolo dei social media stanno ridefinendo il modo in cui il vino viene comunicato e distribuito. Mercati emergenti come l’Asia e il Nord America si confermano strategici per la crescita del settore.
Il boom dei vini no-alcol: moda o evoluzione?
Il fenomeno dei vini no-alcol e low-alcohol è un segmento in forte espansione che sta dividendo il mondo del vino tra scetticismo e innovazione.
Il crescente interesse per prodotti a basso contenuto alcolico o completamente privi di alcol è legato a nuove tendenze di consumo, con un’attenzione maggiore alla salute, al benessere e alla moderazione.
Se fino a pochi anni fa i vini no-alcol erano considerati un’alternativa di nicchia e poco qualitativa, oggi sempre più produttori stanno investendo nella ricerca e nelle tecniche di produzione per garantire esperienze sensoriali più soddisfacenti.
Un trend analizzato da Moscariello
Resta da capire se questo trend rappresenta una vera rivoluzione o una moda passeggera.
“Personalmente, credo che la qualità sarà il fattore determinante: se i produttori riusciranno a mantenere identità, struttura e complessità anche senza alcol, allora potremmo assistere a una svolta importante nel mercato globale del vino”, chiosa il wine expert.



