
Nata negli anni ’30 in America durante la Grande Depressione, la ricetta del banana bread si è poi diffusa in tutto il mondo anglosassone, diventando un must della pasticceria lievitata a stelle e strisce e non solo.
LA GENESI DI UN PRODOTTO ICONICO
Il pane alla purea di banana, dalla consistenza morbida e umida, pare sia stata un’invenzione delle casalinghe statunitensi che, in tempo di crisi economica, non volevano assolutamente sprecare le banane troppo mature, frutto costoso al mercato tra l’altro e di importazione, facendone un pane goloso e dolce.
IL BANANA BREAD

Sorta di plum cake dal sapore inconfondibile, la cui genesi è da ascrivere – secondo altre fonti – alla diffusione del bicarbonato di sodio e del lievito nelle cucine aziendali statunitensi.
Sta di fatto che la modalità di preparazione si affermò rapidamente nei ricettari come il Balanced Recipes del 1933, pubblicato da Pillsbury, per arrivare fino a una nuova versione, cremosa e ancor più gustosa nei giorni nostri.
Ideale anche per farcire torte, muffin e cupcake, e ovviamente spalmata sulle fette di pane o sui pancake: si tratta della crema Banana bread di Koro Italia, nata in collaborazione con Cucina Botanica, una coccola per il palato da concedersi al mattino a colazione.
KORO E CUCINA BOTANICA

Il brand di prodotti food innovativi Koro Italia, insieme a Carlotta Perego – in arte l’instagrammer Cucina botanica – ha deciso quest’anno di migliorare la ricetta e di riportarla nel catalogo del suo e-commerce con una nuova versione biologica a base di frutta secca.
Anacardi al 79,5% (ideali per problemi articolari, per prevenire il rischio di patologie cardiovascolari coronariche, e soprattutto anticolesterolo), le noci (il 5,5% è invece banana in polvere), per un prodotto 100% vegetale, privo di lattosio, disponibile adesso in un barattolo da ½ kg e presto anche da 250 grammi.
A completare il tutto ci pensano lo zucchero di canna (ben dosato) e una punta di cannella che, seppur non sia la mia spezia preferita, ho riscontrato bilanciata e ben misurata (tutto proveniente da agricoltura biologica).
COME GUSTARE LA CREMA AL BANANA BREAD
Sullo shop online di Koro Italia questa prelibatezza è già in catalogo dal 29 gennaio scorso e si avvia a conquistare i grandi supermercati e i retailer. Si può assaggiare la crema Banana bread anche sulla frutta, su una banana stessa (mio personale guilty pleasure), o nel porridge.
L’azienda suggerisce di spalmarla su un pane integrale ai semi bio, senza glutine e al 31,8% di cereali (semi di girasole, semi di lino marrone, semi di zucca, semi di lino giallo e il miglio), preparato con un 22% di farina d’avena.
I semi di lino tra l’altro aiutano a combattere la stitichezza, migliorano la pressione alta, tengono a bada il colesterolo e proteggono il cuore.
IDEALE PER CHI FA SPORT

Un filone di pane ottimo anche con la confettura biologica alle fragole di Koro Italia, sempre abbinata all’assaggio della crema Banana bread, e persino con dei pomodorini tagliati e conditi con un pizzico di sale e un giro d’olio, per una merenda sana e nutriente gluten free.
Persino più saporita del classico e iconico burro di arachidi d’oltreoceano, la crema Banana bread è fonte di energia col suo apporto calorico non indifferente, ma soprattutto di proteine vegetali.
Perfetta per chi vuole mangiare sano, pulito e si allena regolarmente ogni giorno, bruciando calorie e attivando il metabolismo, e praticando sport ed esercizi che puntano all’accrescimento e alla definizione della massa muscolare senza proteine animali.
Non è un integratore sportivo a base proteica, va sottolineato, ma si incastra bene nella dieta, a patto di un’assunzione moderata la mattina, di chi si allena e va in palestra.
INGREDIENTI SCELTI E SELEZIONATI

L’altissima qualità degli ingredienti scelti e selezionati per questa preparazione gastronomica impreziosiscono un articolo lactose free, vegan, high protein, organic e rigorosamente plant based.
A febbraio, mese della giornata internazionale dedicata al banana bread (il 23 febbraio per la precisione), gelaterie e bakery si sono spese nella creazione di gelati e ciambelloni ad hoc, sperimentando con la crema bio targata Carlotta Perego – influencer e content creator vegana da più di 1 milione di follower e fondatrice di Cucina botanica – e Koro Italia.
BANANA BREAD, EVOLUZIONE DEI FRUCHTEBROT
Il banana bread potrebbe rappresentare un’evoluzione storica dell’antica tradizione dei pani dolci alla frutta, di matrice tedesca, austriaca e altoatesina, quindi squisitamente germanica, dei Fruchtebrot, letteralmente “pane con frutta”.
Essi sono preparati con frutta secca (lo Zelten), pere (Birnenbrot e Palabirabrot), albicocche, frutti di bosco (Ur-Paarl in questo caso) e mele (l’Apfelbrot che è riconosciuto come PAT, prodotto agroalimentare tradizionale del Trentino Alto Adige). Ci sono anche le versioni con fichi, datteri e arachidi, perché l’estro e la creatività ai fornelli non conoscono limiti.




