
Il ruggito del Leone d’oro di Venezia è giunto nel Golfo di Pozzuoli, direttamente dalla Laguna, e non per un film stavolta. Nella città d’origine della leggendaria Sophia Loren, icona di stile e del Cinema italiano nel mondo, c’è un locale che è arrivato a far parlare di sé fino alle calli veneziane, guadagnando un premio internazionale, il Leone d’oro al merito per la ristorazione: si tratta del White Chill Out Lungomare.
UN RISTORANTE DA LEONE D’ORO AL MERITO DI VENEZIA
Situato a via Matteotti a Pozzuoli, alla fine del Lungomare Pertini (venendo da Napoli) da cui prende l’ultimo nome per differenziarsi dagli omonimi di Arco Felice, sempre nella città puteolana, il locale di Nicola Scamardella si conferma una certezza nel panorama ristorativo flegreo e assume la leadership ufficiale dei ristoranti all’ombra del Rione Terra.
Una storia familiare nella ristorazione lunga 3 generazioni, che parte dal nonno Nicola e passa per papà Salvatore, fino al figlio e nipote Nicola, erede spirituale e nei fatti di una tradizione che egli ha saputo rinnovare e onorare al meglio.
LA CENA CELEBRATIVA DEL 30 GIUGNO 2025 AL WHITE CHILL OUT LUNGOMARE

A celebrarlo nel suo piccolo tempio ristorativo per il riconoscimento prestigioso ci hanno pensato amici, operatori dell’informazione e rappresentanti delle istituzioni il 30 giugno 2025, nel corso di una cena speciale organizzata ad hoc.
Il sindaco del Comune di Pozzuoli Luigi Manzoni gli ha tributato anche il primo riconoscimento ufficiale del comune puteolano a un’attività commerciale, quale “segno di gratitudine per l’impegno e i sacrifici profusi in un momento storico complesso segnato dal bradisismo“.
LE ISTITUZIONI LOCALI AL WHITE CHILL OUT LUNGOMARE
Al tavolo delle Istituzioni era presente anche l’assessore alle attività produttive del Comune di Pozzuoli Titti Zazzaro – in compagnia del marito Lino Trincone, imprenditore – che insieme a Nicola fu tra i protagonisti 2 anni fa della prima edizione di Azzurro Pozzuoli, festival del pesce azzurro e del pescato flegreo, e in particolare della Zuppa di pesce day, piatto preparato dallo chef Alessio Galati.
Palermitano, classe ’87 e da tre anni al timone dei fornelli del White Chill Out, Galati ha messo a punto un menu raffinato e sofisticato per la conviviale, degno di un vero fine dining restaurant affacciato sul mare.
I CRUDI DI MARE AL WHITE CHILL OUT LUNGOMARE

L’impresa di Nicola è ormai famosa sui social network, grazie all’attività di Tiziana Portanova con la sua Tipi Social, per i crudi di mare, serviti freschissimi, praticamente a km zero, su ghiaccio, con spicchi di limone e bottigline di Tabasco.
Ostriche, taratufi, scampi e gamberi innaffiati da una Falanghina spumantizzata Brut tipica del territorio, l’Astro Campi Flegrei DOP di Cantine Astroni.
Espressione e valorizzazione del territorio confermata anche dal Settevulcani Falanghina Campi Flegrei DOP di Salvatore Martusciello, in abbinamento ai corposi antipasti.
GLI ANTIPASTI DEL WHITE CHILL OUT LUNGOMARE

L’insalata di mare alla maniera dello chef, con polpo, vongole veraci, gambero crudo, calamaretto arricciato apre le danze con gli “effetti speciali” del gel di limone, della polvere di basilico e della scorza candita dell’agrume.
Superba la Catalana classica di astice e interessante per il sauté di vongole veraci l’aggiunta di prezzemolo riccio e del peperoncino dolce, nonché del bergamotto spray.
Il calamaro ripieno all’amalfitana con patata liquida, al sentore di limone e menta e con chips di zucchine alla Scapece è notevole, ma la spigola fritta conquista il primo posto assoluto tra le entrée.
Il pesce bianco fritto in pastella, adagiato su una crème fresh al basilico delicatissima (rivisitazione della crème fraiche francese, la panna, con lo yogurt in tal caso), con dadolata di limone pane e pinoli tostati è un perfetto equilibrio di sapori, contrasti, consistenze e sentori agrumati che dona freschezza a ogni boccone.
IL PRIMO PIATTO, UN RISOTTO LIME E SCAMPI

Sedotti da questo starter di pregio, si passa al primo piatto, un risotto agli scampi aromatizzato al lime ben eseguito ma rischioso, come insegna il riso in cucina, soprattutto da noi al Sud (siamo pur sempre vocati più alla pasta rispetto al Nord Italia).
IL SECONDO DI PESCE
Torna per questa pietanza una Falanghina di Cantine Astroni, la Tenuta Jossa, che ripulisce il palato e lo prepara per il secondo piatto: un’orata scottata con olio al basilico, polvere di carbone (cifra ricorrente dopo l’insalata tra gli appetizer) e coi mitici peperoncini verdi saltati in padella, uno degli ortaggi più caratteristici dell’estate.
Con questa portata ci si aspetterebbe un bianco o un rosato, ma il Piedirosso Campi Flegrei DOP di Contrada Salandra, se all’inizio può generare qualche perplessità, si rivela una scelta sorprendente e vincente.
UN DESSERT TRA SICILIA E CAMPANIA, TRA NAPOLI, CAPRI E NOTO

Per il dessert lo chef siciliano volge lo sguardo sia alla sua isola natia che a quella azzurra del Golfo di Napoli, che l’ha adottato, con una Caprese “Tra Napoli e Noto”: cioccolato bianco, pistacchio, mandorle e limone con gelato di vaniglia, in pairing con la grappa Passio di Falanghina Campi Flegrei IGT de La Sibilla.
UN MENU ESTIVO CHE NON DIMENTICA I CAVALLI DI BATTAGLIA
Le novità di questo menu estivo stagionale, assaggiato in anteprima, non oscurano però un cavallo di battaglia del White Chill Out come gli gnocchi con gamberi, un must have sempre gettonato e tra i più richiesti dai clienti.
Le sale del ristorante di Scamardella, in origine tutte bianche (da qui il nome White) e col sottofondo di una musica rilassante (Chill out) offrono la possibilità di un autentico viaggio nei sapori flegrei e nelle gemme culinarie del territorio come raramente accade.
Solo il ruggito dell’eccellenza enogastronomica può vincere contro il boato delle scosse flegree e Nicola Scamardella, presidente di Confcommercio Pozzuoli, lo dimostra ormai ampiamente e da tempo.




