
Il 3 giugno 2025 per il secondo appuntamento della kermesse Stelle a Corte al ristorante La Corte degli Dei di Agerola, si è cenato tra Alta Cucina, Storia e solidarietà a Palazzo Acampora.
Guest star gli chef Salvatore Avallone e il pasticciere Carmine Di Donna
Stelle a corte è un format culturale e gastronomico che celebra il talento culinario di chef italiani ed internazionali, ospitati nella splendida cornice della magione.
“Il gusto è ancora più autentico quando è condiviso con il cuore: parte dell’incasso sarà devoluto alla Onlus HHT Italia che supporta chi è affetto da malattie genetiche”, ha dichiarato lo chef Vincenzo Guarino, executive presso il fine dining restaurant agerolese.
Palazzo Acampora, la corte nel cuore di Agerola che è un tuffo nel passato

Palazzo Acampora, gioiello architettonico della prima metà del XVIII secolo, oggi è uno dei pochi esempi ben conservati di dimora storica del ‘700 della Penisola Sorrentina.
Giovanni Paone, erede e attuale custode del luogo, se ne prende cura con la sua famiglia.
Nel tempo il palazzo è stato, oltre che residenza, un salotto culturale, luogo di incontro politico, rifugio per artisti e compositori.
Oggi il palazzo è uno spazio aperto al pubblico dove, grazie alla visita guidata, è possibile scoprire gli ambienti storici e vivere un’esperienza autentica.
Qui si vive un’emozione, si ricorda la Storia e si assapora la bellezza del passato che dialoga col presente.
Gli chef e il menu alla corte

I protagonisti della serata sono stati il padrone di casa Vincenzo Guarino; Salvatore Avallone, 42 anni, originario di Cetara, formazione in Costiera ed esperienze in tutta Europa; e il pasticciere Carmine Di Donna, consulente di pasticceria e maestro AMPI.
A chiudere la serata in dolcezza, Carmine Di Donna, firma storica della pasticceria La Torre del Saracino di Vico Equense.
Il menu si è aperto con una sorprendente rivisitazione: parmigiana marinara a base di baccalà, omaggio alla tradizione mediterranea in chiave creativa.
Del resto il ristorante di Avallone Cetaria a Baronissi ha conquistato la stella Michelin anche grazie alla fusione di tradizione marinara e ricerca contemporanea.
Fornitori locali e orto del palazzo, per chef Guarino la filiera corta è un valore

Seguito da un risotto ai gamberi rossi e finger lime, detto anche “caviale di limone” e da un’interpretazione degli Ndunderi, l’antico gnocco tipico di Minori.
Il piatto forte è stato la Crepinette di agnello con un finto peperone imbottito, una patata air bag e un intenso jus all’Aglianico, che esprime il dialogo tra gusto campano e tecnica francese.
In chiusura un sorbetto alla pesca con perle di aceto balsamico e la celebre ricotta e pera.
Ad esaltare ogni piatto la selezione di vini curata dalla cantina I Favati, azienda irpina che è stata premiata più volte con i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, e che ha accompagnato con il giusto equilibrio ed intensità ogni fase del percorso gastronomico.
Un evento pensato per gli amanti del gusto, della sperimentazione e della convivialità di classe, in un luogo che incontra l’eccellenza della cucina.









