Il Progetto ”Capri” è il primo studio tra Italia ed Israele condotto dalla Federico II di Napoli sulla Dieta Mediterranea
La Dieta mediterranea è stata la protagonista di ‘Caprii’, (Children alimentary personalized research Italy Israel), primo studio pilota internazionale condotto dal Dipartimento di Scienze mediche traslazionali dell’Università di Napoli Federico II, insieme con lo Schenider children’s medical center e con il Weizmann Institute of Science di Israele.
Uno studio, che è partito a Maggio e si protrarrà per 36 mesi, condotto in parallelo in Italia e in Israele. In ogni nazione verranno coinvolti città 50 bambini in età, tra i 6 e i 9 anni, così da evitare l’influenza ormonale della pubertà.
In Italia i bambini saranno selezionati da cinque pediatri della Asl Napoli 3 Sud, inseriti nel registro Aifa, come pediatri sperimentatori, e successivamente indirizzati al centro del Dipartimento assistenziale materno infantile dell’azienda ospedaliera universitaria Federico II.
Il coinvolgimento durerà 36 mesi, mentre la partecipazione di ciascun bambino sarà di 14 giorni, durante i quali ciascun partecipante riceverà alimenti della Dieta mediterranea, come cereali integrali, frutta, verdura, legumi, olio Evo e pesce per le proteine animali. Il monitoraggio avverrà dal momento della prima colazione a cui farà seguito un controllo costante e non invasivo della glicemia, insieme con la raccolta dei campioni per valutare la composizione del microbiota intestinale e con le indagini di laboratorio, si potrà scoprire la risposta individuale di ogni bambino agli alimenti. L’obiettivo è elaborare percorsi alimentari personalizzati mettendo a confronto la Dieta mediterranea con una dieta standard.
Non tutti gli individui rispondono allo stesso modo agli alimenti che mangiano, in quanto le variazioni sono determinate, in parte, dalle risposta glicemica post prandiale al singolo alimento e dall’attività microbiotica. A dimostrarlo, per la prima volta, una ricerca condotta dal Weizmann institute of Science, in collaborazione con i laboratori di ricerca guidati dagli israeliani Eran Segl ed Eran Elinav. Con la loro analisi, gli scienziati hanno dimostrato come la dieta personalizzata sia capace di prevenire patologie non trasmissibili come il diabete mellito di tipo 2 e l’obesità. Considerando che l’obesità è in aumento nella popolazione infantile in tutto il mondo, diventa auspicabile individuare un modello di dieta personalizzata anche per i bambini, elaborando un algoritmo. Lo studio è stato già approvato dal Comitato etico della Federico II e della Asl Napoli 3 Sud il 23 Maggio 2018.
Al giorno d’oggi i consigli alimentari sono all’ordine del giorno, come del resto anche le Diete prescritte per periodi stabiliti o per perdere peso o per dei valori diagnostici alterati. Non va bene così, perché con gli anni da professionista, mi sono resa conto che una Dieta non è sufficiente a raggiungere sani obiettivi alimentari, come non è facile cambiare l’alimentazione, qualunque essa sia.
Spesso le cattive abitudini sono connesse alla sfera emotiva che portano a delle scelte alimentari sbagliate, soprattutto alla giovane età. Accompagnare le persone ad un percorso alimentare personalizzato, può diventare una sperimentazione positiva e la soluzione per prevenire le patologie metaboliche, quali il diabete, l’ipertensione ed il colesterolo. Il percorso deve essere personalizzato e considerato in base al gusto personale e agli orari di lavoro e alle esigenze della persona. Occorre rispettare i desideri e nello stesso tempo correggere certe abitudini e solo cosi sarà possibile ristrutturare lo stile di vita scorretto.
L‘obesità infantile oggi rappresenta un fenomeno molto allarmante nel mondo ed in Italia i dati più recenti raccolti dal Ministero della Salute attraverso il Sistema di Sorveglianza “OKKIO alla Salute”, su 42.000 bambini delle scuole elementari, mostrano che il 23% è in sovrappeso e l’11% è obeso. In molti casi la causa sono le scorrette abitudini alimentari: infatti il 9% dei bambini salta la prima colazione, il 30% non ne fa una adeguata e salutare, il 25% non assume quotidianamente frutta e verdura, il 50% è un assiduo consumatore di bevande zuccherate o gasate. Con questi dati diventa auspicabile individuare una dieta personalizzata anche per i bambini
©Mangiamed. P.Zinno