Rimandata a causa della pandemia da covid19, la mostra su Raffaello Sanzio per l’anniversario dei 500 anni dalla sua morte è stata poi recuperata nell’estate dell’anno scorso alle Scuderie del Quirinale a Roma. Un’esposizione che racconta il genio del Rinascimento con attenzione e precisione filologica, protagonista anche del bel film documentario di Phil Grabsky, dal titolo Raffaello alle Scuderie del Quirinale (Raphael Revealed), che per soli tre giorni, come evento speciale, è stato distribuito in sala dalla Adler Entertainment il 13, 14 e 15 settembre 2021. Il regista inglese, nuovo pioniere del genere del documentario dedicato all’arte, già autore di lavori dedicati a Leonardo, Matisse, Monet, Renoir e Cézanne, documenta gli oltre 200 capolavori esposti, tra dipinti e disegni, di cui oltre la metà è riunita in questa mostra eccezionalmente per la prima volta. Con opere prestate da musei prestigiosi come il Louvre, gli Uffizi, il Prado e la National Gallery of Art, la pellicola permette di ammirare il genio, la creatività e la capacità pittorica del nostro gigante del Rinascimento. L’opera, la cui gestazione è durata quasi tre anni è girato in Ultra HD (la qualità su grande e piccolo schermo, per chi ha avuto il piacere e la fortuna di fruire di questo prodotto multimediale, è eccellente), nonché prodotto dalla società di produzione dello stesso regista, la Seventh Art Productions , in collaborazione con il brand Exibition on Screen (EOS).
La narrazione non può che partire dalle origini di Raffaello, quella Urbino definita “luce d’Italia” per la straordinaria ricchezza culturale e il fervore artistico della sua splendida corte ducale, rinomata in tutto il belpaese all’epoca. Il ‘400 e il ‘500 rappresentavano per l’Italia davvero un momento felice, seppur politicamente travagliato, e le città stato del paese, frastagliate, divise e spesso in lotta tra loro e con le potenze nazionali straniere che emergevano sul palcoscenico europeo, erano davvero culla di civiltà e bellezza.
E fu proprio in una di queste che Raffaello si ritrovò a crescere culturalmente e artisticamente, imbevuto d’arte e di stimoli cui solo i figli delle famiglie benestanti erano esposti. Le esperienze perugine, le influenze dei grandi maestri che l’avevano preceduto e l’approdo nella Roma dei Papi, nuovo faro artistico internazionale e degna erede della capitale imperiale che era stata coi Cesari, costituiscono le tappe essenziali di un racconto iconografico accurato che lo pone al centro del suo tempo e lo accosta ad altri geni come Leonardo Da Vinci e Michelangelo Buonarroti, quest’ultimo persino concorrente negli ambienti capitolini.
Sulla base del materiale esposto nella straordinaria mostra romana, questo documentario permette di scoprire, per la prima volta, il vero Raffaello dietro i suoi colori, disegni e tele. Un genio che ‘seppe coniugare semplice e complesso rappresentando, con la potenza degli sguardi e la straordinaria carica del pennello, un universo di valori senza tempo’.