All’Acqu’e Sale : Vado di Fritto. Un emozionante percorso gastronomico sui fritti e le specialità regionali attraverso i racconti del giornalista D’Antonio
Un emozionante percorso gastronomico al Ristorante-pizzeria sul porto di Sorrento è stato organizzato dal corrispondente per la Campania di Italia a Tavola, il giornalista Vincenzo D’Antonio e la partecipazione dei giornalisti Luigi D’Alise ed Anna Maione. Una serata dedicata ai piatti tradizionali passando per Napoli, Roma, Palermo e poi di nuovo a Napoli ed in particolar modo alla tipologia dei fritti usati in cucina. Con il contributo del resident chef, Gennaro Vingiano, si sono degustate tante sarà tante specialità regionali, preparate dallo staff della cucina e per finire, un dessert con granellini di zucchero dallo chef pizzaiolo e patron del locale, Antonino Esposito.
Il giornalista D’Antonio ha egregiamente presentato una storia ricca ed antica sul fritto, che fu portato in tutta Europa dalle comunità ebraiche che avevano fatto di questa tecnica di cottura un’eccellenza assoluta. Nel Regno Unito, il Fish and Chips, per esempio è un piatto tipico della cucina locale, consistente in filetto di pesce bianco fritto in pastella e attorniato da abbondanti e spesse patatine, anch’esse fritte e giunse con l’arrivo degli ebrei migranti da Spagna e Portogallo. Poi costoro si portarono la tradizione arabo andalusa del pescaìto frito andaluz. dall’Andalusia a Palermo, dove inizia il viaggio a tavola, con le panelle palermitane, e da qui a Roma per i carciofi alla giudìa e da qui a Napoli per la frittura di paranza e la montanara”.
I carciofi alla Giudia, piatto tipico della cucina giudaico-romanesca, un gustosissimo antipasto o contorno tutto laziale, che deriva però dalla tradizione culinaria ebraica. La ricetta nasce infatti nel ghetto ebraico della capitale, dove i carciofi erano il piatto che mangiavano gli ebrei alla fine del digiuno. La ricetta prevede una doppia frittura dei carciofi. Un piatto molto scenico che ricorda un po’ i girasoli ma soprattutto un modo saporito di portare in tavola questo favoloso ortaggio.
Le panelle sono state servite tra due fettine sottilissime di pane, delle sottilissime frittelle di farina di ceci, con sesamo e spezie mediterranee. Tipico street food di Palermo, cibo povero ma molto gustoso e facile da preparare.
La frittura di paranza è una frittura di pesce di piccolo taglio, con triglie, merluzzetti, retunni, mazzoni, vope, sogliolette e suace. Prende il nome dalla paranza, che è la tipica barca per la pesca a strascico che usavano i pescatori.
La pizza fritta Montanara è un piatto tipico della cucina napoletana, che deriva da quel modo di preparare i cibi propriamente detto ‘povero’ che si è venuto a creare per necessità, in un periodo difficile come il dopoguerra. Il nome deriverebbe dai contadini che provenivano dalla montagna, “i montanari” appunto, che erano soliti consumare, nella pausa pranzo, dei tondi di pasta con pomodoro, basilico e formaggio.“ Una testimonianza delle pizze fritte e delle famose Montanare è rimasta nell’episodio del film L’oro di Napoli di Vittorio De Sica, che a prepararle era la popolare Sofia Loren. Nella serata le spettacolari Montanarine Primavera sono state servite con pancetta, provolone e fave fresche della stagione, il tutto innaffiato dalle birre artigianali del Birrificio Sorrento.
E per finire in dolcezza, delle fette di pizza zuccherate con guarnizioni di crema pasticciera, granelli di cioccolato e amarene dolci sciroppate.
©Mangiamed. P.Zinno