Ci troviamo a Castel di Sasso,un comune suggestivo privo di un forte centro urbano a circa 18 chilometri da Caserta, diviso tra borgate e frazioni. Un piccolo gioiello alle falde del monte Friento avvolto da un paesaggio vivace e ricoperto da boschi e valli tra i rilievi dei Monti Trebulani.
Andiamo a scoprire l’Agriturismo Le Campestre una location dislocata su un ampio spazio immerso nella natura in cui la tradizione del luogo si fonde con il confort della modernità. Entrando, si avverte fin da subito la sensazione di essere in un borgo, in una dimensione al di fuori del tempo. Qui conosciamo la simpatia della famiglia Lombardi, che da diversi anni mira a far conoscere e a valorizzare la natura del luogo e tutti i suoi gustosi frutti attraverso una filosofia di vita fatta di cose semplici in cambio di più libertà. Non solo. Una realtà incontaminata dove a tavola si rivivono i sapori ed i profumi dimenticati, la tradizione, il gusto ed il piacere di stare insieme. Una esperienza conviviale, in un’oasi di pace e serenità
Manuel Lombardi ci fa conoscere questo angolo di paradiso, allevatore, contadino ed ambasciatore attraverso la Coldiretti di aver riscoperto un pecorino unico, il ‘conciato romano’ uno dei formaggi più conosciuto nel mondo, prodotto nell’alto casertano fin dall’epoca dei Sanniti.
Un pregiato pecorino il cui perfezionamento del gusto, ossia affinamento, rappresenta un’ arte, una pratica molto antica della civiltà agropastorale che crea formaggi nuovi e golosi, nel rispetto dell’equilibrio aromatico e strutturale del prodotto stesso. E’ una lavorazione studiata e curata fin nel minimo dettaglio, un compito sicuramente non facile, che avviene attraverso un percorso di permanenza della materia prima, il latte di pecora, in anfore di terracotta. In questo modo a contatto con spezie ed erbe aromatiche ed in particolari condizioni di conservazione, ambiente e umidità, vengono a migliorare le caratteristiche della pasta di formaggio ed il suo corredo aromatico olfattivo, caratteristiche organolettiche che ci ricordano molto il formaggio di fossa
Manuel:– Il rispetto delle antiche tradizioni contadine, la buona e sana cucina locale caratterizzata dalla presenza di prodotti dell’azienda di famiglia sono i principi su cui si basa il nostro pensiero. Solo grazie a queste caratteristiche indispensabili ed all’impegno quotidiano che possiamo garantire, cerchiamo di garantire il massimo del benessere ma soprattutto accontentare al meglio le esigenze e i desideri dei nostri ospiti.
La mamma Liliana ci racconta la storia di questa Azienda: – noi rispettiamo la Biodiversità e la nostra terra che offre prodotti stagionali nei vari periodi dell’anno; abbiamo gli ulivi e le viti dalle quali si ricava un vino speciale; le erbe aromatiche; le pecore meticce, che pascolano allo stato brado dalle quali otteniamo un latte di estrema qualità per la lavorazione del formaggio, il Conciato Romano. E’un formaggio esclusivamente a latte crudo salato, che viene pressato con le nostre mani per dare la forma, “conciato” e poi ricoperto con olio, aceto, piperna, vino locale e peperoncino macinato. Poi viene fatto affinare e stagionare per circa 6 mesi, in anfore di terracotta. Questo formaggio veniva prodotto dai miei nonni e precedentemente dai miei antenati. E’ una eccellenza casearia di grande personalità degustativa che può arrivare anche ad una piccantezza pronunciata. Un formaggio, a dispetto del nome, non ha nulla a che vedere con Roma, ma è tipico della Campania, originario del comune di Castel di Sasso, nella parte settentrionale della provincia di Caserta e noi abbiamo curato la tradizione e la sua stagionatura. La sua origine ci riporta ad una produzione in epoca romana e petrusca, l’antico Sannio, dove si usava l’orcio di terracotta che era un tempo il frigorifero dei cibi, per permettere la rifermentazione anaerobica. Ci piace l’idea dell’Agriturismo perché in questo modo portiamo la nostra cucina a tavola, raccontando la storia, la tradizione e la cultura della nostra terra.
Manuel: Ogni formaggio che produciamo è frutto di un lungo lavoro, esperienza e forse anche un tocco di creatività per renderlo un prodotto indimenticabile dal sapore unico. Una tecnica di lavorazione che consente di avere un prodotto finale compatto e cremoso ed in cucina noi lo grattugiamo sulla pasta fatta in casa. Il Conciato Romano nel 2000 entra nel presidio Slow food che ha un sano obiettivo quello di preservarlo dal rischio di estinzione. Un formaggio che ci fa conoscere soprattutto la qualità del latte, il benessere dell’animale e dalla sua alimentazione al pascolo.
Al suono della campanella “Tutti a tavola” alle ore 13.30
Menù Degustazione Campestre
Antipasto: frittatina di ricotta, olive caiazzane, castagne, formaggio ovino primo sale, salsiccia e pancetta di suino razza casertana, verdure di stagione marinate e zuppa di fagioli, ceci e castagne con crostini di pane integrale ed olio Evo
Primo: Cavatelli della Nonna Maddalena con il grano molito a pietra del Mulino De Cristofaro, con vellutata di zucca, timo e pecorino conciato romano
Secondo: Dadolata di stracotto di suino paesano con tracchiulella e cotechino
Degustazione di conciato romano ammaritato con la mela annurca Campana
©Mangiamed P. Zinno