
Al cineteatro La Perla di Fuorigrotta – Bagnoli a Napoli si avvia a conclusione questa settimana la rassegna L’uomo e la bestia, ideata dalla regista Antonietta De Lillo e curata dalla sua casa di produzione Marechiaro Film (titolo tra l’altro del secondo progetto di film partecipato dopo OIDA, risalente a più di dieci anni fa).
Ad aprire la manifestazione il 29 gennaio scorso al matinée per le scuole ci ha pensato il primo film lettone candidato all’Oscar tra gli stranieri e tra i colossi dell’animazione digitale: Flow – un mondo da salvare del lettone Gints Zilbalodis.
Il 5 febbraio è stata la volta invece di Galline in fuga per i piccoli spettatori al mattino, film d’animazione in stop-motion.
FLOW, LA LETTONIA AGLI OSCAR 2025

La pellicola Flow, in replica a San Valentino il 14 febbraio, ha il gusto rocambolesco e tenero dell’azione e il suo protagonista felino, tutto nero e dagli occhietti gialli, ricorda il draghetto Sdentato di How to train your dragon, e nel rapporto con l’uccello vagamente riporta la memoria a La gabbianella e il gatto di Enzo D’Alò (seppur non parlante e non antropomorfo).
In un angolo di mondo imprecisato e privo di esseri umani, sotto lo scacco delle acque in risalita, un timido gattino, un labrador giocherellone, un capibara, un serpentario dall’ala ferita (ma buon timoniere) e un lemure ossessivo (sarà ambientato in Madagascar?) sono costretti – a fasi alterne – a convivere sulla stessa barca a vela (quasi come per la tigre e l’umano in Vita di Pi di Ang Lee).
Condividono un’identica sorte biblica (l’innalzamento del mare sarà dovuto al cambiamento/riscaldamento climatico e allo scioglimento dei ghiacci, o a uno tsunami?) in questa piccola arca di Noè improvvisata.
IL REGNO ANIMALE ALLA RASSEGNA DE L’UOMO E LA BESTIA

Nella serata del 29 gennaio è stata poi la volta del Regno Animale, The Animal Kingdom, film francese di Thomas Cailley con Romain Duris e Adele Exarchopoulos.
Le regne animal fu presentato al Festival di Cannes nel 2023 (sezione Un certain regard), prima di approdare nelle sale italiane l’anno scorso (per quei pochi fortunati che sono riusciti a vederlo) e di vincere ben 5 César a settembre 2024, gli Oscar d’Oltralpe, tra cui il premio alla bella colonna sonora, composta dall’italiano De Simone.
Tra citazioni inevitabili de La Mosca (The fly) di David Cronenberg e il racconto di formazione, Il Regno Animale utilizza la fantascienza con tocchi horror e punte di thriller per raccontare le problematiche attuali: paura del diverso, xenofobia, razzismo, paranoie sociali; e avvince e convince dalla prima all’ultima inquadratura.
LA MOSCA DI CRONENBERG
Anche il capolavoro appena citato di Cronenberg con Geena Davis e Jeff Goldblum ha fatto capolino tra i titoli de L’uomo e la bestia, così come l’opera della De Lillo che ha ispirato il progetto di crowdsourcing del film partecipato a tema ferino: Il Signor Rotpeter, decisamente nel segno di Kafka, in programma giovedì 13 febbraio.
IL SIGNOR ROTPETER

La regista crea un personaggio cinematografico – interpretato da Marina Confalone en travesti – che porta in sé istanze senza tempo quali libertà, sopravvivenza, via d’uscita, e ne fa un dipinto immerso nella nostra contemporaneità.
Attraverso questa narrazione inedita Antonietta De Lillo dà forma a un Rotpeter “napoletanizzato” che cammina per le strade di Napoli, nei giardini comunali del Molosiglio, che percorre le scale dell’Università degli studi di Napoli Federico II, che osserva le famiglie al bosco di Capodimonte la domenica e che, infine, concede una lunga intervista.
Nonostante Il Signor Rotpeter sia una figura frutto dell’immaginazione, in bilico tra animale e uomo, la grandezza del Cinema è riuscire a dare consistenza reale a un essere che ciascuno di noi potrebbe incontrare in un giorno qualsiasi, uscendo di casa.
L’incontro con Il Signor Rotpeter – e le sue riflessioni sui nostri tempi e sul suo sentire – mettono lo spettatore di fronte a uno specchio e lo portano a riconoscersi in questo strano individuo e nella sua metamorfosi.
GLI APPUNTAMENTI DELL’ULTIMA SETTIMANA DE L’UOMO E LA BESTIA

A seguire nella serata del 13 febbraio Project Nim (2011) di James Marsh, in cui uno scimpanzé appena nato viene sottratto alla madre allevato come un bambino sotto la supervisione di un professore universitario.
Il giorno prima, 12 febbraio, alle ore 10.30 con Il mio amico robot (2023) di Pablo Berger, ode in 2D all’amicizia nella storia di un cane e un robot nella Manhattan degli anni ’80, la regista Maria Di Razza accoglierà i ragazzi.
Si proseguirà in serata col corto Speck – Un destino cambiato (2022) di Martina Scalini; e Gunda (2020) del russo Victor Kossakovsky, in cui l’osservazione senza filtri di una scrofa e dei suoi cuccioli permette di percepire il valore della vita di tutti gli animali che abitano il pianeta.




